Consultorio familiare onlus

Pavia ha già avuto un Consultorio familiare espressione della Diocesi. E’ stato a lungo attivo nella sede di Via Menocchio 10, per l’iniziativa di figure storiche del volontariato pavese, come lo scomparso Mons. Francesco Zanacchi, la Prof. Ginetta Colombo e il Prof. Arturo Mapelli. Si trattava di un Consultorio non convenzionato, e quindi inevitabilmente limitato nei suoi interventi, che non per questo furono però meno efficaci e significativi (lo dimostrano le fitte schede presenti nell’archivio). Quel Consultorio si legava all’Associazione Pro Familia, altra creatura di Mons. Zanacchi, e costituì la prima vera risposta organica della Chiesa pavese alle istanze poste dalla modernità su temi delicati come famiglia, vita, educazione, sessualità.

Dall’esperienza del Consultorio derivarono anche, giunti i tempi della legalizzazione dell’aborto, il Movimento per la vita (di cui Zanacchi fu il primo presidente) e la Casa di Accoglienza di Belgioioso, voluta dal Vescovo Mons. Angioni per iniziativa del fondatore Don Leo Cerabolini. Ultimo nato fu il CAV (Centro aiuto vita), federato al MpV (Movimento per la vita) italiano. Il CAV, presieduto da Sandro Assanelli, finì per assorbire molte delle iniziative (anche culturali) caratteristiche del primo Consultorio familiare e dello stesso Movimento per la vita.

E’ infatti normale che l’aiuto alle madri e alle coppie si traduca nell’esigenza di progetti e percorsi che riguardino non solo il rapporto madre-figlio, ma anche la coppia, la famiglia, la regolazione naturale delle nascite, l’aiuto psicologico e legale, la stessa esigenza di una proposta culturale ricca e ispirata a un’antropologia personalistica. Ed è normale che in tale ambito si avverta l’esigenza di una formazione dei giovani capace di presentare i grandi temi dell’amore, della vita e della famiglia secondo lo sguardo modernamente creativo e coraggiosamente anticonformistico del Vangelo, ripreso e valorizzato dai documenti del Concilio e dei grandi Papi che da allora si sono succeduti.

 

Il progetto di un nuovo Consultorio. A molte di queste esigenze si era data risposta ora come CAV, ora come Movimento per la vita: tra il resto con l’invenzione di uno “Spazio Giovani”, il cui primo finanziatore fu il Dott. Giancarlo Bertolotti (ora servo di Dio), rivolto a studenti e giovani coppie. E quasi sempre l’azione di queste realtà si è incrociata con quella di altre associazioni, parrocchie, comunità del nostro territorio. Di qui gli stretti rapporti con la Casa dell’Accoglienza di Belgioioso; con la Casa del Giovane; con la Caritas; con molti volontari di AC, CL, Scout, Rinnovamento dello Spirito, Neocatecumenali, e altri. Ne è silenziosamente sorta, progetto dopo progetto, quella ‘Pavia città della vita’ di cui ha parlato anche l’inserto speciale che l’Osservatore Romano aveva offerto alla nostra città in occasione della visita di Benedetto XVI (2007).

I tempi erano ormai maturi per rispondere alla necessità sempre più urgente (pareva quasi una vocazione) di fondare un Consultorio su basi nuove, che abbinasse una professionalità rigorosa alla (insostituibile) freschezza del volontariato. E che soprattutto fosse accreditato con la Regione Lombardia.

E’ sempre ragionevole dar retta ai santi. Un giorno il già ricordato Giancarlo Bertolotti, giunto nella sede di Via Menocchio già passate le otto di sera, ci rifilò – accompagnandolo con uno dei suoi molto espressivi silenzi – un fascicolo con la convenzione di accreditamento tra il Consultorio di Binasco e la Regione. Lasciammo riposare il fascicolo sotto mille altri incartamenti. E ogni volta che casualmente saltava fuori, ci provocava un leggero senso, se non di colpa, di inadeguatezza. Però Giancarlo aveva molte di quelle irripetibili scintille che concorrono al gran sole divino dove tutto è grazia e charitas. Una di quelle scintille cominciò ad accendersi di nuova luce esattamente il 27 settembre del 2000 (anno santo!). Quel giorno buttai giù, personalmente (quasi ‘fioretto’), un promemoria per la Commissione della Pastorale familiare della nostra Diocesi.

Sandro Assanelli ebbe quasi subito la geniale idea di ristrutturare l’immobile diocesano di Via Bernardino da Feltre 13°, con fondi che vennero in buona parte della Casa alloggio del CAV, integrati da un finanziamento Cariplo e dal sostanzioso intervento della Diocesi.

La scintilla bertolottiana cominciava a irradiarsi e a farsi un bel falò.

 

Cattolici uniti: si parte. Ma decisiva fu l’azione della Diocesi, con la convinta adesione del Vescovo Mons. Giudici al nostro progetto e con l’appoggio tenace e appassionato del Vicario Mons. Migliavacca. Mentre si risolvevano a uno a uno i diversi problemi burocratico-amministrativi, procedevano anche i lavori di risanamento dell’immobile e la sua messa in regola per le finalità consultoriali. Vennero presto avviati contatti con il Dott. Mario Nizzola, direttore del Consultorio di Binasco, a cui si propose – con il convinto accordo della Diocesi – di assumere l’incarico di Direttore della nuova realtà pavese. Nel luglio 2005 si giunse così a formalizzare, nello studio del notaio Vittorio Rossi, l’atto costitutivo del Consultorio, presenti i responsabili di CAV, MpV, Caritas, Casa del Giovane e tutti i vicari diocesani. La scelta dei soci fondatori fu tale da permettere l’inclusione nel Direttivo di rappresentanti di AC e di CL, in uno spirito di attenzione ai diversi i carismi espressi dal laicato cattolico pavese (la prospettiva è quella di una progressiva inclusione nel Direttivo di altre voci della variegata sinfonia cattolica). E’ parsa questa una scelta giusta nel merito e obbligata nel metodo, poiché un Consultorio diocesano non può non essere al servizio di tutti, non può non aprirsi a tutti; tanto più che tra i suoi utenti troverà anche cattolici tiepidi o (speriamo) anche dei non credenti. Per la Chiesa pavese è stata una grande scommessa in cui ciascuno ha messo in gioco niente meno che il suo porsi dinanzi al primo comandamento; che infatti recita “Non avrai altro Dio fuori di me”; non certo: “Non avrai altro fedele fuori di me”…

 

Ma torniamo allo start-up del Consultorio; vale a dire, la partenza operativa, dopo la formale costituzione. Oltre a collaborare a corsi per parrocchie e altre realtà ecclesiali, ci siamo subito dati da fare per avere l’autorizzazione Asl: ottenuta il mese scorso. E ora si lavora all’accreditamento: sarà questione di pochi mesi, o addirittura di poche settimane. Dopo di che, il Consultorio – che ora vive grazie a una fidejussione garantita dalla Diocesi – potrà procedere veramente con le sue forze e con l’aiuto dei suoi soci, ai quali non è retorico dire che appartiene tutto intero il nuovo Consultorio (su questo vi parlerà il nostro tesoriere Dott. Nando Belli).

 

La nostra filosofia. Una sfida possibile, dunque, la nostra. E anzi doverosa. Nel pieno rispetto della laicità dei problemi (le cose sono cose: hanno una loro irriducibile oggettività che va rispettata), ci pare che i cattolici possano proporre qualcosa di nuovo al mondo. Diciamo l’idea di famiglia come epos, avventura che trasforma e abbellisce la vita. L’idea di una sessualità come forma dell’indicibile, che sta al linguaggio del corpo come il linguaggio poetico sta alla prosa quotidiana (in questa prospettiva, il piacere è conseguenza, non fine). Anche l’idea di un’educazione libera e responsabilizzante, in cui ciascuno sia guardato e valorizzato come attraverso l’occhio amico di Dio. E la consapevolezza che, tra tanti ‘bisogni’ e ‘disagi’, che indubbiamente ci sono, molti problemi celano in realtà delle preziose risorse, se solo siamo capaci di valorizzarle. La famiglia in primo luogo (lo ricordava recentemente il Card. Martini), ma anche i giovani.

Da questo punto di vista, il nostro Consultorio mira a offrire, quando sarà a regime, il ventaglio di attività illustrate nell’allegato volantino (con gli approfondimenti dell’offerta psicologica a c. della Dott. Rachele Lunghi). A cui si aggiungeranno tutte le altre che la fantasia del Signore vorrà suggerirci.

Fedeli a questo spirito, abbiamo provato a riassumere queste attività in un ‘decalogo’ di idee forza, con l’intenzione di trasformarle in apposito materiale promozionale. Ve le propongo, chiedendovi semmai di integrarle:  Più famiglia / Più coppia / Più amore / Più salute / Più fiducia / Più giovinezza / Più formazione / Più felicità / Più vita / Più bambini.

Se ci aiuteremo, sono certo che, insieme, faremo davvero qualcosa di buono!

Gianni Mussini

Pavia, 25 marzo 2007, Annunciazione del Signore

Progetto di educazione all’affettività (oratori)

Premessa

Lo sviluppo psicofisico dell’essere umano  dialoga costantemente con l’affettività, dimensione presente lungo tutto il ciclo di vita della persona. Tuttavia l’adolescenza, con gli importanti e rapidi cambiamenti fisici, psicologici, relazionali ed emotivi che la innescano e l’attraversano, costituisce un momento privilegiato per trattare in chiave formativa i temi relativi alle dimensione affettivi e relazionale che caratterizzano le interazioni umane.

Poter tematizzare domande, saperi ed esperienze inerenti alla vita affettiva in un contesto educativo e mediante una comunicazione aperta e serena, costituisce per i ragazzi una preziosa opportunità per sviluppare consapevolezza intorno al significato e alla natura dell’affettività per riflettere sulle competenze affettive e relazionali che essa richiede nel rispetto di sé e dell’altro.

Il nostro consultorio rivolge la sua attenzione anche a enti o strutture di aggregazione giovanile  (es. oratori) presenti nel territorio  pavese  che svolgono un servizio ai giovani offrendosi  come   luoghi di socializzazione, ma anche di formazione.

La richiesta di tali enti è di poter inserirsi in percorsi formativi rivolti alla fascia  pre ed adolescenziale  offrendo percorsi su  tematiche inerenti  la sfera  affettiva e sessuale.

 

Finalità

La finalità generale del progetto è promuovere una educazione all’affettività intesa come capacità di:

  • Riconoscere la valenza fondamentale che assume l’affettività nello sviluppo dell’identità personale e nelle diverse interazioni umane.
  • Rendere i ragazzi consapevoli delle interazioni fra le dimensioni corporee, affettive, sociali e culturali che si sviluppano nelle diverse relazioni.
  • Sviluppare maggiore consapevolezza intorno ai codici e ai linguaggi verbali e non verbali che danno vita alla comunicazione affettiva.
  • Promuovere il confronto e la riflessione critica intorno alle esperienze dei ragazzi in tema di relazioni affettive: amicizia, innamoramento, amore.

SESSUALITA’ COME LINGUAGGIO

EDUCAZIONE AL RISPETTO DI SE’ E DELL’ALTRO

DIFFERENZA TRA CONTRACCEZIONE E CONTRACCEZIONE DI EMERGENZA

APPROCCIO ETICO ED ESTETICO

 

Obiettivi

  • Riconoscere e comprendere i cambiamenti in corso a livello corporeo, psicologico e relazionale;
  • promuovere la riflessione e il confronto sui principali ambiti relazionali della persona;
  • creare un clima di gruppo che faciliti il confronto e la discussione;
  • favorire la comunicazione e l’interazione personale sia con i coetanei che con gli adulti;
  • favorire il contatto con il mondo delle emozioni proprie e altrui, favorendo una maggiore consapevolezza e competenza nella loro gestione e comunicazione;
  • promuovere la cultura della prevenzione attraverso un fare e pensare insieme, all’interno di una relazione che valorizzi le potenzialità di ciascuno;
  • promuovere l’elaborazione individuale e collettiva dei significati affettivi delle esperienze che si vivono;

 

Metodologia

L’introduzione al mondo delle emozioni e dell’affettività è intenzionalmente graduale, dato il contesto, la dimensione del gruppo e la diversa maturità e competenza affettiva dei singoli.

L’intervento in oratorio impiega un metodo che non si basa su spiegazioni teoriche ma su dinamiche che consentono ai ragazzi di mettersi in gioco: si cresce attraverso le esperienze che facciamo, ma soprattutto in base al modo in cui le elaboriamo.

Il lavoro si svolge in sospensione di giudizio, nel rispetto del tempo dell’individuo, nell’attesa di risposte senza ansie e censure. Il confronto prende il via da quello che porta spontaneamente il singolo ragazzo.

Vengono promossi il pensiero divergente e la creatività con la proposta di attività strutturate in modo non rigido e che rinforzino le relazioni all’interno del gruppo.

Si impiegano metodologie diversificate (individuali, in piccolo e grande gruppo) che attivano vari canali espressivi (il racconto, il disegno,  il brainstorming…), in modo che il ragazzo possa utilizzare le modalità preferite e sperimentarne di nuove.

Viene sempre garantita la libertà di scegliere quanto e come mettersi in gioco.

                                                                       

Modalità di realizzazione

Il percorso è articolato in quattro incontri della durata di due ore ciascuno.

Gli operatori incontrano i ragazzi in orari prestabiliti con i parroco ed i genitori.

Il progetto prevede un incontro iniziale di presentazione del percorso ai parroci, per individuare i bisogni dei ragazzi e un incontro di  verifica  finale.

I singoli oratori valuteranno insieme agli operatori la modalità più idonea per un eventuale coinvolgimento dei genitori per affrontare tematiche educative al termine del percorso e per potersi confrontare su quanto emerso.

 

Operatori

L’equipe è composta da psicologi, psicoterapeuti, un supervisore (da valutare la presenza della ginecologa).

GINECOLOGHE; DOCENTI SCUOLA FECONDITA’; CONSULENTE ETICO

 

Valutazione del progetto

Il progetto viene valutato in itinere attraverso incontri programmati di equipe, sono possibili momenti di raccordo e di verifica qualitativa con i responsabili dell’oratorio.

Al termine dell’intero percorso è prevista la somministrazione ai ragazzi di un questionario di gradimento.

Rassegna stampa – 6 agosto 2005 Nasce il consultorio cattolico

Nasce il consultorio cattolico

[Titolo e richiamo in prima pagina]
La Provincia pavese, 6 agosto 2005 —  pagina 14   sezione: Cronaca

 

PAVIA. «Ci rivolgiamo a tutti quelli che si fidano di noi. Ma contiamo, strada facendo, con il nostro stile e il nostro modo di operare, di conquistare una fiducia più ampia». Nasce in città un nuovo consultorio familiare. Cattolico ma non alternativo alle strutture laiche. E il presidente Gianni Mussini lancia una sfida: «Rendere interessante il nostro consultorio anche agli occhi dei non credenti». «Naturalmente – precisa subito – in un rapporto dialogico, non competitivo, con le realtà già esistenti sul territorio». La sede è pronta: un edificio messo a disposizione dalla Diocesi in via Bernardino da Feltre 13/a e rimesso a nuovo dalla onlus pavese che gestisce il consultorio. Sarà operativo da settembre.

«Noi ci mettiamo a disposizione di chi ha bisogno – chiarisce anche Sandro Assanelli, consigliere – Siamo convinti che ci sia bisogno di dare risposte a bisogni crescenti. In questi ultimi anni è emerso, o si è seriamente aggravato, un diffuso disagio che riguarda la coppia, la famiglia, l’educazione e il mondo giovanile. Un disagio che merita da parte della comunità cristiana ascolto e rispetto ma soprattutto risposte di condivisione e competenza: diciamo pure di carità nel senso più ampio e intelligente del termine».

E per assolvere a questo compito il consultorio si avvarrà di professionisti con lunghi anni di esperienza sul campo e, quando necessario, attiverà collaborazioni e sinergie con i consultori dell’Asl e con la rete di enti e realtà che sul territorio già operano nel settore. Tra i progetti anche quello di creare associazioni di famiglie, spesso troppo sole o isolate. Occasioni di incontro e di condivisione. Ma anche corsi di educazione nelle scuole, interventi sul mondo dei giovani. «E’ lì che si annida gran parte del disagio – spiega Mussini che, da docente di liceo, conosce a fondo la realtà adolescenziale -. Assenza di motivazione scolastica, carenza di autostima e problemi anche gravi come l’anoressia. Nelle scuole c’è l’abitudine di considerare gli studenti come utenti e non come individui unici e irripetibili». Su questa considerazione, spiegano, si fa la differenza. E cambia quindi anche l’approccio ai problemi. «Che, intendiamoci – spiega Assanelli – affrontiamo nel pieno rispetto della laicità: le cose sono cose, hanno una loro oggettività che va rispettata». Semmai, chiariscono, cambia il punto di vista, il modo di valutarle e risolverle.

Il Consultorio familiare nasce dall’esperienza degli oratori, delle parrocchie della Diocesi e di alcune realtà del volontariato particolarmente sensibili al tema della famiglia e della difesa della vita: Agape della Caritas, Casa del Giovane, Casa di accoglienza di Belgioioso, Centro pavese di accoglienza alla vita. «Da questo punto di vista i soci fondatori sono una garanzia – dice Mussini – Da decenni sono abituati a confrontarsi con problemi da affrontare e possibilmente risolvere, con persone da accogliere sempre e comunque. E anche, perché no, con battaglie ideali da combattere nel rispetto pieno e incondizionato dell’interlocutore. Per i parroci, poi, è pane quotidiano proporre ai fedeli la via difficile ma fascinosa del Vangelo, coniugandola con la fatica del vivere e rendendola perciò più umana e vicina». La onlus si è costituita ufficialmente il 21 luglio, davanti al notaio Vittorio Rossi. E il consultorio, voluto dal vescovo Giovanni Giudici e incoraggiato dal vicario Adriano Migliavacca, è presieduto da Gianni Mussini e diretto da Mario Nizzola.

Rassegna stampa – Conferenza 23 aprile 2015

Il Ticino – articolo di Gianni Mussini

La Provincia Pavese – 22 aprile 2015

Comunicato stampa

 

Corso di formazione per operatori e insegnanti dei Metodi Naturali di Conoscenza della Fertilità

Corso di formazione per operatori e insegnanti dei Metodi Naturali di Conoscenza della Fertilità

Il Consultorio Centro per la Famiglia di Lodi
membro della Confederazione Italiana dei Centri per la Regolazione Naturale della Fertilità

in collaborazione con
Centro di documentazione IRSeF – Associazione ST – CAMeN di Milano – Consultorio Familiare di Pavia – Uffici di pastorale giovanile e familiare della Diocesi di Lodi

Presentazione del corso

I metodi naturali sono certamente un insieme di norme scientifiche e metodologiche capaci di diagnosticare con
efficacia i ritmi di fertilità femminile e di coppia, ma soprattutto sono un insieme di concetti e di valori insiti
nella realtà umana coniugale.
I metodi naturali hanno quindi il loro fondamento primo ed essenziale nei valori sessuologici e amorosi di cui sono
al servizio.
Il presente corso vuole offrire ai partecipanti le competenze necessarie per conoscere e insegnare i cosiddetti metodi naturali di regolazione delle nascite e così contribuire concretamente all’edificazione di una nuova “Civiltà dell’Amore”.

A chi è rivolto

Singole persone interessate ai problemi della coppia e alla conoscenza della fertilità umana, coppie, medici,
ostetriche, biologi, psicologi, consulenti familiari, sacerdoti, religiose, ecc.
Si potranno perseguire a seconda delle attitudini diversi obiettivi: acquisire le competenze necessarie alla
promozione (operatore) o all’insegnamento (insegnante) dei metodi naturali di conoscenza della fertilità.

Struttura del corso

Otto seminari intensivi a partire da sabato 18 ottobre 2008, a seguire fino a maggio 2009, il secondo sabato di
ogni mese: ore 9.00-12.00 ore 14.00-17.00.
Il corso prevede lo svolgimento di 50 ore frontali di lezione/moduli (obiettivi per area) e di attività/studio
(unità didattiche) dal sito. Chi desidera diventare insegnante dei metodi naturali (sintotermico secondo
CAMeN – Milano) dovrà seguire il corso completo più 6 ore aggiuntive previste per domenica 9 novembre e 14
dicembre al mattino (ore 9.00-12.00). I seminari pomeridiani di novembre e dicembre sono facoltativi per
chi non intende diventare insegnate, ma operatore. Le lezioni, che si svolgeranno a Pavia, valgono come
seminari di aggiornamento per insegnanti dei metodi naturali già abilitati.

brochure

7-3-2008 Una vita per la vita: il ginecologo Giancarlo Bertolotti

Una vita per la vita: il ginecologo Giancarlo Bertolotti
Presentazione del volume di Angelo Comini (ed. Paoline, 2008)

7 marzo 2008, ore 21
Sala “E.Magenes” Collegio Santa Caterina, Via S.Martino 17B – Pavia

aderiscono:

Intervengono:
on. Carlo Casini, presidente Movimento per la vita italiano
Prof. Laura Montanari, ginecologa Policlinico San Matteo

Modera:
Gianni Mussini, Presidente Consultorio familiare di Pavia

Sarà presente l’Autore

locandina

31-1-2007 Tra bisogni e speranze

Tra bisogni e speranze: un consultorio per la famiglia di oggi

31 gennaio 2007, ore 21
Sala “E.Magenes” Collegio Santa Caterina, Via S.Martino 17B – Pavia

intervento di:
Vittoria Maioli Sanese, Psicologa-Psicoterapeuta della coppia e della famiglia – Direttore Consultorio Ucipem di Rimini

introduce:
Rachele Maggi, vicePresidente del Consultorio familiare di Pavia

intervengono:
S.E. mons. Giovanni Giudici, Vescovo di Pavia
Gianni Mussini, Presidente del Consultorio familiare di Pavia

locandina

Pavia ha un nuovo consultorio familiare

È nato a Pavia, il 21 luglio 2008, presso lo studio del notaio Vittorio Rossi, il nuovo “Consultorio familiare – onlus”. Voluto dal Vescovo Mons. Giovanni Giudici e incoraggiato dal vicario Mons. Adriano Migliavacca, il nuovo Consultorio è frutto della collaborazione delle parrocchie della Diocesi con alcune realtà di volontariato particolarmente sensibili al tema della famiglia e della difesa della vita: Associazione Agape (Caritas), Casa del Giovane, Casa di Accoglienza di
Belgioioso, Centro pavese di accoglienza alla vita (con il Movimento per la vita).
Queste le cariche sociali: presidente Gianni Mussini, vice-presidente Rachele Lunghi, segretaria Lucia Braschi, tesoriere Fernando Belli, consigliere Sandro Assanelli, consulente ecclesiale Don Paolo Pelosi, consulente etico Don Giovanni Lodigiani.
Come direttore operativo è stato scelto Mario Nizzola (che già svolge questo compito nell’ambito del consultorio di Binasco).
Il nuovo Consultorio aderisce alla Federazione Lombarda Centri di Assistenza alle Famiglie (FeLCeAF).

 

Perché un nuovo consultorio per la nostra diocesi? Semplicemente perché in questi ultimi anni è emerso, o si è seriamente aggravato, un diffuso disagio che riguarda la coppia, la famiglia, l’educazione, il mondo giovanile. Un disagio che merita, da parte della comunità cristiana, ascolto rispettoso ma soprattutto risposte di condivisione e competenza: diciamo pure di carità nel senso più ampio e intelligente del termine.
Il progetto del nuovo consultorio nasce dalla consapevolezza di una sfida possibile. Nel pieno rispetto della laicità dei problemi (le cose sono cose: hanno una loro irriducibile oggettività che va rispettata), i cattolici sanno però di avere qualcosa di nuovo da dire e da proporre in francescana umiltà al mondo. Diciamo l’idea di famiglia come epos, avventura che trasforma e abbellisce la vita. L’idea di una sessualità come forma dell’indicibile, che sta al linguaggio del corpo come il linguaggio poetico sta alla prosa quotidiana (in questa prospettiva, il piacere è conseguenza, non fine). Anche l’idea di un’educazione libera e responsabilizzante, in cui ciascuno sia guardato e valorizzato come attraverso l’occhio amico di Dio.
È ovvio che questo approccio, questo stile, cambino le cose; finendo per rendere magari interessante il nostro consultorio anche agli occhi dei non credenti. Naturalmente in un rapporto dialogico, non competitivo, con le realtà già esistenti sul territorio: dialogo significa, dopo tutto, far trascorrere da una parte e dall’altra parole, idee, cose.
Da questo punto di vista, i soci fondatori sono una garanzia. Casa del Giovane, Caritas, Casa dell’Accoglienza di Belgioioso, CAV e Movimento per la vita da decenni sono abituati a confrontarsi con problemi da affrontare e possibilmente risolvere; con persone da accogliere sempre e comunque; anche – perché no? – con battaglie ideali da combattere nel rispetto pieno e incondizionato dell’interlocutore. Tra i soci fondatori anche i parroci, per i quali è pane quotidiano proporre ai fedeli la via difficile ma fascinosa del Vangelo, coniugandola con la fatica del vivere e rendendola perciò più umana e vicina. Ecco insomma da dove nasce il dialogo.
Con queste premesse, già da settembre il consultorio partirà alla grande, per mettersi al servizio di tutti, a partire naturalmente dai più deboli. Un grazie anticipato, da parte di questi ultimi e di tutti i futuri utenti, al Vescovo e al suo Vicario, che hanno reso possibile l’avvio di questa impresa.
[Gianni Mussini]

Comunicati stampa:

Comunicato stampa cerimonia di inaugurazione

Comunicato stampa inaugurazione 

Comunicato stampa inaugurazione 2