Progetto di educazione all’affettività (scuola primaria)

Premessa

L’analisi della realtà quotidiana mette in evidenza le difficoltà dei bambini nello stabilire tra loro e con gli adulti modalità relazionali soddisfacenti. La riflessione, condivisa con l’Istituzione Scolastica, sui rapidi cambiamenti che stanno caratterizzando negli ultimi anni il contesto sociale culturale ed economico del Territorio rileva una situazione complessa nella quale la qualità delle relazioni risulta sempre più impoverita a causa di una serie di fattori: l’isolamento delle famiglie, la quasi totale assenza di fratelli, il lavoro di entrambi i coniugi, le diffuse separazioni familiari, il crescente disagio sociale, l’aumento della settorializzazione dell’insegnamento, l’abuso di televisione, videogiochi, internet…
Questo quadro pone l’Istituzione Scolastica e i diversi contesti educativi (Parrocchie, Centri di Aggregazione, Doposcuola …) in prima linea rispetto alla necessità di operare interventi e iniziative che possano favorire lo sviluppo delle capacità di costruire e gestire in modo positivo le relazioni interpersonali.
Il Consultorio Familiare intende rispondere a questa esigenza con un progetto che, in un’ottica preventiva, possa offrire ai bambini e alle loro figure di riferimento uno spazio di confronto e rielaborazione di contenuti relativi alla dimensione affettiva ed emotiva, nell’ottica di favorire un’affettività responsabile e matura.
La capacità di vivere e coltivare sentimenti ed emozioni è parte rilevante nella costruzione della propria identità e, quindi, il bisogno di bambini e ragazzi è quello di vivere relazioni interpersonali significative   e di essere educati alle emozioni e ai sentimenti che le sostengono.
Questo significa crescere nella capacità di leggersi dentro per conoscere meglio se stessi e le proprie modalità espressive, dare il giusto nome a ciò che si prova, saper parlare di emozioni e sentimenti senza paure, imbarazzo e vergogna, costruire legami che fanno star bene.
Realizzare un progetto di educazione affettiva all’interno delle classi, significa creare esperienze di di apprendimento che favoriscano l’acquisizione di una consapevolezza dei propri stati emotivi, dal momento che la dimensione emotiva è alla base del comportamento sociali dell’individuo.
L’intervento si propone di migliorare il benessere dei bambini attraverso l’apprendimento di abilità utili per la gestione dell’emotività e delle relazioni sociali.
Su tali premesse si fondano i nuovi progetti di promozione della salute che l’OMS sta realizzando in questi anni; tra questi si colloca il progetto di “educazione all’affettività” che ha come obiettivo quello di facilitare, durante il periodo dell’infanzia, lo sviluppo delle competenze emozionali e relazionali necessarie per gestire efficacemente le proprie relazioni interpersonali, quelle competenze che è necessario possedere per entrare positivamente in relazione con se stessi e con gli altri, per far fronte alle richieste che si incontrano nel percorso di crescita.

Finalità:

  • promuovere il benessere emotivo e relazionale dei bambini;
  • prevenire il disagio emotivo;
  • creare un’occasione di sinergia educativa attraverso la collaborazione delle varie realtà educative (scuola, famiglia, agenzie del territorio).

Obiettivi :

  • promuovere nei bambini il riconoscimento delle emozioni, proprie ed altrui, facilitando l’acquisizione di modalità più adeguate di gestione delle stesse;
  • favorire lo sviluppo di relazioni interpersonali equilibrate e gratificanti con i coetanei e gli adulti;
  • aumentare il livello di autoconsapevolezza rispetto a emozioni, pensieri e comportamenti;
  • aiutare i bambini a modulare le loro relazioni, sulla base delle specifiche caratteristiche individuali;
  • facilitare la gestione del conflitto.

Metodologia e strumenti:

L’introduzione al mondo delle emozioni è intenzionalmente graduale, dato il contesto scolastico e la diversa maturità e competenza affettiva dei singoli.
La metodologia sarà basata prevalentemente sui metodi attivi (brainstorming, discussioni, lavori in piccoli gruppi, role play) finalizzati a stimolare la partecipazione, il confronto, la condivisione di esperienze e di significati, l’esplorazione delle proprie conoscenze e a maturare il rispetto per opinioni e valori diversi dai propri. Verranno proposti lavori di gruppo, ma anche spazi di lavoro individuale e di riflessione personale, per favorire le modalità espressive proprie di ciascuno.

Descrizione del percorso:

Primo anno

“MI  PRESENTO”

Si introduce il tema della conoscenza di sé e delle proprie emozioni; il riconoscimento di sé, delle proprie caratteristiche fisiche e caratteriali, esteriori e interiori rappresenta un prerequisito importante per lo sviluppo della propria identità ma anche per instaurare relazioni interpersonali positive, per sviluppare empatia nei confronti degli altri e stabilire le basi per una comunicazione efficace.
Riconoscere eventuali debolezze e individuare e valorizzare punti di forza e qualità consente di mettersi in gioco in modo più consapevole all’interno della classe.
Per affrontare le tematiche sopra descritte si è scelto di utilizzare il linguaggio evocativo della fiaba, più rispondente alla sensibilità dei bambini.

  • io e il mondo delle emozioni
  • carta d’identità
  • il bello che gli altri vedono in me

Secondo anno

“COSTRUZIONE DEL GRUPPO CLASSE”

Le attività proposte sono tese a che i bambini divengano consapevoli dell’appartenenza ad un gruppo, che possano percepire il gruppo come una risorsa all’interno della quale individuare affinità e diversità, imparando a valorizzare le differenze, a lavorare sulla cooperazione e non sulla competizione, individuando nella classe stessa un luogo privilegiato di relazioni significative.
Essere capaci di costruire e mantenere significative relazioni amicali ha un forte rilievo sul benessere psicologico e sociale: si lavora pertanto sulla dimensione gruppale della classe, per rafforzare i comportamenti che consolidano i legami positivi tra compagni e individuare strategie che consentano di affrontare situazioni di conflitto

  • “ Io e i miei compagni”
  • “ La mia classe”
  • “Stare bene, stare male in classe”

Terzo anno

“VIVERE CON GLI ALTRI”

Stare insieme agli altri, condividere con loro il nostro tempo e le nostre esperienze, non è sempre facile; stare insieme agli altri in maniera piacevole richiede spirito di collaborazione, capacità di mettersi nei panni dell’altro, uno stile comunicativo efficace e chiaro basato sull’ascolto attivo.
Attenzione particolare verrà data all’empatia, condizione necessaria affinché possano instaurarsi relazioni positive, intesa come capacità di immergersi nel mondo soggettivo dell’altro, di partecipare alla sua esperienza, di “sentire” il suo mondo emotivo come se fosse nostro.

  • “Vivere insieme ”
  • “Parole e gesti che fanno male -Parole e gesti che fanno bene”
  • I luoghi di benessere

Quarto anno

“IL MONDO DELLE EMOZIONI”

Si introduce, attraverso la metafora della propria cameretta o di un luogo della casa in cui ci si trova bene, il tema del proprio mondo interiore, speciale per ciascuno, luogo intimo, delimitato da pareti e dalla porta delle emozioni. Si riflette insieme sulla gestione della propria porta e su come ci si rapporta al mondo emotivo dell’altro.
L’ultimo incontro è dedicato alla rabbia: gestire la rabbia non è cosa semplice; spesso viene considerata un’emozione da rifiutare e da reprimere.  Le attività proposte vogliono aiutare i bambini a riconoscere la rabbia,, come le altre emozioni nelle situazioni della vita quotidiana, ed imparare a gestirla in maniera tale da non nuocere a sé e agli altri.
Verrà favorita la riflessione sulle situazioni che abitualmente fanno arrabbiare, con particolare attenzione agli indicatori fisici e mentali della rabbia, per passare all’individuazione di strategie adeguate di gestione e controllo della rabbia.

  • “La porta delle emozioni”
  • “Il mio mondo interiore e quello dell’altro”
  • “ I segnali della rabbia e le cose che mi fanno arrabbiare ”

Quinto anno

“DIVENTAR GRANDE”

In questa fase della crescita, segnata da importanti cambiamenti fisici e psicologici, si ritiene importante riflettere sui vissuti legati alla fase di transizione che i bambini stanno vivendo, per capire su cosa si concentra la loro idea di cambiamento (fisico, nella relazione con i genitori, con gli insegnanti e i coetanei) e poter aiutarli ad avere rappresentazioni più chiare del cambiamento in atto.

  • “Sto crescendo… i miei cambiamenti”  
  • “Come eravamo/come saremo: aspettative e paure”
  • “Il passaggio alla Scuola Media”

Struttura del progetto:

Un operatore del Consultorio sarà presente in classe per un totale di 3 incontri della durata di un’ora e trenta ciascuno, in date concordate con la Scuola.
Per favorire la sinergia educativa, il progetto prevede due incontri con le insegnanti (uno iniziale per l’analisi dei bisogni e uno finale di verifica) e due incontri con i genitori (uno di presentazione del progetto e uno di restituzione del percorso svolto).
Gli operatori del Consultorio sono a disposizione per incontri anche individuali con i genitori e gli insegnanti per fornire consulenze o qualunque chiarimento sul progetto.

Operatori:

L’equipe è composta da psicologi, psicoterapeuti, una pedagogista, un supervisore.

Valutazione del progetto:

Il progetto viene valutato in itinere attraverso programmati incontri di equipe; sono possibili  momenti di raccordo e verifica qualitativa anche con gli insegnanti al termine degli incontri nelle classi.
A conclusione di ogni singolo incontro viene stesa dall’operatore una breve scheda di osservazione dell’incontro, che raccoglie osservazioni riguardo al clima di classe, alla partecipazione, alle modalità di comunicazione e alle dinamiche relazionali rilevate.
Al termine dell’intero percorso  è prevista la somministrazione agli alunni di un questionario di gradimento.