storia

LE PREMESSE

Pavia aveva già avuto un Consultorio familiare espressione della Diocesi e a lungo attivo nella sede di Via Menocchio 10, per l’iniziativa di figure storiche del volontariato pavese (Mons. Francesco Zanacchi, Ginetta Colombo, Arturo Mapelli). Si trattava di un Consultorio a iniziativa privata, e quindi inevitabilmente limitato nei suoi interventi, che non per questo furono però meno efficaci e significativi.

Dall’esperienza del Consultorio derivarono anche, giunti i tempi della legalizzazione dell’aborto, il Movimento per la vita (di cui Zanacchi fu il primo presidente) e la Casa di Accoglienza di Belgioioso, voluta dal Vescovo Mons. Angioni per iniziativa del fondatore Don Leo Cerabolini. Ultimo nato fu il CAV (Centro aiuto vita), federato al MpV (Movimento per la vita) italiano.

A lungo presieduto da Sandro Assanelli, il CAV finì per assorbire molte delle iniziative (anche culturali) caratteristiche del primo Consultorio familiare e dello stesso Movimento per la vita. È infatti normale che l’aiuto alle madri e alle coppie si traduca nell’esigenza di progetti e percorsi che riguardino non solo il rapporto madre-figlio, ma anche la coppia, la famiglia, la regolazione naturale delle nascite, l’aiuto psicologico e legale, la stessa esigenza di una proposta culturale ricca e ispirata a un’antropologia personalistica. Ed è normale che in tale ambito si avverta l’esigenza di una formazione dei giovani ai grandi temi dell’amore, della vita e della famiglia secondo lo sguardo modernamente creativo e coraggiosamente anticonformistico del Vangelo, ripreso e valorizzato dai documenti del Concilio e dei grandi Papi che si sono succeduti.

IL PROGETTO DI UN NUOVO CONSULTORIO

La risposta complessiva a tutte le istanze legate al tema della vita, della famiglia, dell’educazioneall’affettività è stata la creazione di un nuovo consultorio che – sulla base del volontariato ma anche di rigorose professionalità – facesse fronte alle domande sempre più provocatorie della nuova realtà sociale. Per un’azione ancora più incisiva si decise di chiedere l’accreditamento alla Regione Lombardia.

Anche grazie alle sollecitazioni ardenti del servo di Dio Giancarlo Bertolotti, nel luglio 2005 si giunse a formalizzare l’atto costitutivo del Consultorio, presenti i responsabili di CAV, MpV, Caritas, Casa del Giovane, Casa dell’Accoglienza di Belgioioso e tutti i vicari diocesani. La scelta dei soci fondatori fu tale da permettere l’inclusione nel Direttivo, oltre a rappresentanti di CAV e MpV, anche della Casa del Giovane, di Azione cattolica e di Comunione e liberazione, in uno spirito di attenzione ai diversi carismi espressi dal laicato cattolico pavese. Importante fu l’azione della Diocesi, con la convinta adesione del Vescovo Mons. Giudici al progetto e con l’appoggio del Vicario Mons. Adriano Migliavacca.

Alla sua partenza operativa, il Consultorio contava su un Consiglio Direttivo formato da Gianni Mussini (presidente), Rachele Lunghi (vice-presidente), Lucia Braschi (segretaria), Nando Belli (tesoriere), Sandro Assanelli, don Giovanni Lodigiani (consulente etico) e don Paolo Pelosi (consulente ecclesiale). Nel corso degli anni ci fu un minimo turn-over, con l’ingresso nel Consiglio di Caterina Nascimbene e Laura Boiocchi, destinata a diventare segretaria e tesoriera del Consultorio.

Nel 2012 presidente divenne Nando Belli, che cedette la carica a Donato Scova, cui succedette nel 2022 Pier Sandro Assanelli. Quanto ai direttori, a Mario Nizzola è succeduto Piero Costa e, dal 2022, Giovanni Belloni.

IL FONDAMENTO ANTROPOLOGICO

Una sfida possibile e doverosa quella di un Consultorio di ispirazione cristiana, nella consapevolezza che – nel pieno rispetto della laicità dei problemi – i cattolici hanno qualcosa di nuovo da dire sui temi della famiglia, della sessualità, dell’educazione.
Nel giro di pochi anni il nostro consultorio è riuscito ad offrire, in questi ambiti, una proposta varia e significativa, che trova le sue radici proprio nell’antropologia personalistica offerta dal Vangelo. Lo hanno sperimentato le migliaia di giovani, donne, coppie, che hanno usufruito dei nostri servizi. Senza contare tutta una serie di iniziative, anche culturali, che hanno lasciato un segno nel nostro territorio.
Siamo sempre stati fedeli a quella sorta di ‘decalogo’ di idee forza che abbiamo istituito nel momento della fondazione:

Più famiglia / Più coppia / Più amore / Più salute / Più fiducia / Più giovinezza / Più formazione / Più felicità / Più vita / Più bambini

E proprio “più bambini” sono nati nella nostra Diocesi anche grazie al Consultorio: non solo quelli delle mamme che hanno usufruito delle nostre prestazioni ostetrico-ginecologiche, ma anche quelli le cui mamme – tentate dall’aborto – sono state aiutate dalle nostre operatrici, d’intesa con il vicino CAV.